domenica 7 febbraio 2010

Rettifica al post "Piccole morti attuali" del 29 gennaio 2010

Una piccola precisazione: laddove ho scritto "Ma non mi si chieda di piangere, quando i fucili sbaglieranno bersaglio" intendevo dire che non mi si chiedesse di piangere i cacciatori vittime delle loro stesse armi. Dalla frase pubblicata appare, invece, un cinismo sconsiderato verso tutte le vittime delle armi da caccia. Me ne scuso con i lettori e provvedo subito a modificare il post.

venerdì 29 gennaio 2010

Le piccole morti attuali

Non so se Saramago definirebbe "piccole morti" anche quelle degli animali cacciabili, così come fece per quelle degli animali massacrabili portati al Tempio ai tempi di Gesù Cristo, per espiare peccati e purificare cose che non sono mai state impure (come il parto ad es.): un mattatoio spacciato per luogo di salvezza delle anime, insomma. "Nessuno presta attenzione a quello che succede, è solo una piccola morte." dice lo scrittore nel libro Il vangelo secondo Gesù Cristo (Einaudi). Se così non fosse, se cioè, così queste bestie non fossero catalogabili me ne scuso con l'autore. Dopo anni di ragionamento su questo argomento, mi sono convinta che la caccia non è tanto dissimile dall'allevamento degli animali. L'allevamento e il trasporto delle bestie da macello è un calvario che gli animali liberi, cacciabili, non vivono. Se non di solo pane vive l'uomo, ma anche di carne, allora che si cacci mi sono detta, rendendomi conto che questo discorso non incontra il favore delle persone che conosco e che vedono la caccia come un divertimento (e così, in effetti, l'ho immaginata per anni e così ho il sospetto che sia per molti cacciatori) e non come una necessità. Insomma, tutto questo preambolo è per parlare del ritorno del calendario lungo venatorio approvato ieri in Senato e che, immagino, passerà anche alla Camera per la seconda volta. Ed ecco il riferimento alle piccole morti. Dice l'Ansa: "La fissazione dei termini temporali dal 1/mo settembre al 31 gennaio riguarda le specie di mammiferi di cui è consentita la caccia. Restano immutate le disposizioni relative agli ungulati. Durante l'esame in commissione politiche dell'Unione europea, i senatori hanno introdotto alcune modifiche alla normativa relativa alla caccia dell'avifauna cancellando i paletti temporali finora in vigore. Per stabilire il calendario della stagione venatoria, viene però specificato nell'emendamento votato in Aula, sarà obbligatorio acquisire il parere preventivo dell'Ispra (istituto superiore protezione e ricerca ambientale) "ai fini della validazione delle analisi scientifiche e ornitologiche". E aggiungo che, come dice Daniera Casprini dell'Associazione vittime della caccia, dopo quelle date ci saranno una serie di porte aperte a discrezione delle regioni anche se vogliono farci credere il contrario.
L'idea che molti si sono fatti, comprese alcuni membri del PDL e il Ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo, è che con questo e altri emendamenti si volesse semplicemente soddisfare il divertimento di pochi, fare un favore alle lobbyes venatorie ecc.., spacciando per emergenza (gli stormi fanno cadere gli aerei!) e salvaguardia dell'agricoltura dal pericolo degli uccelli, una porcata che va anche contro le norme europee. Se almeno questa gente avesse l'integrità morale di non tirare in ballo il benessere di tutti ogni volta che devono sollazzarsi con un bene pubblico senza chiedere il permesso, riusciremmo a mandare giù meglio queste schifezze (?). Se almeno avessero il coraggio di dire "si, voglio che tutto mi sia concesso perchè sono un prepotente e il Governo mi sostiene e mi valorizza", riusciremmo a mandare giù meglio queste schifezze (?). Ma non mi si chieda di piangere, quando i loro stessi fucili gli si rivolteranno contro...
Le piccole morti di oggi sono quelle degli animali cacciati senza necessità, per puro divertimento. Se così non fosse si sarebbe tenuto conto dei loro periodi di riproduzione, delle migrazioni, della biodiversità da salvaguardare di questo Paese; le cose erano già ben organizzate con la a me sembra che, anche in questo caso come per le bestie di Saramago al Tempio, sia pronto un mattatoio ideologico (e fisico) giustificato da una maggioranza di potenti e prepotenti e fatto passare nel più assoluto silenzio dei media e delle istituzioni.