Quando la rabbia monta, l'unica cosa che resta da fare è parlare chiaro, dire quello che si pensa anche se nessuno risponde. Non posso e non voglio raccontare a me stessa che esagero a dire che, se già non è stato imposto, stiamo con un piede dentro a un Regime soft. Mai ho vissuto un simile stato di frustrazione e di delusione nei confronti delle Istituzioni in cui credevo. A prescindere dai colori politici, è delle persone che ho voglia di parlare: a cominciare dal loro modo di porsi davanti agli altri che vengono trattati da ignoranti e da "male informati" (con quale stomaco, ti vengono a dire male informati, quando oggi le verità devi strapparle dalle grinfie dei potentati), certo per nascondere il loro gioco sporco di tenere buona la gente (come afferma Sabina Guzzanti, se devono fare tanto per rincoglionirci, forse tanto coglioni non siamo!) perchè la massa è tanta e se si svegliasse, sarebbero finiti i tempi di vacche grasse. In Italia, se trucchi un bilancio, se menti sui numeri scritti in un bilancio aziendale, non succede niente ma se nasci africano, slavo, cinese, se nasci sotto le bombe o già schiava sessuale di qualcuno e scappi dal tuo Paese per entrare di nascosto nel nostro, paghi la cosa profumatamente. E chi stabilisce queste cose sono persone che hanno tramutato i propri reati (vili e abbietti, quelli si) in punti di merito per la carriera politica in un partito. C'è in Italia uno che si dice imperatore, uno che si vanta di dirigere un Governo come fosse la propria azienda e i Ministri, servitori del Popolo, come consiglieri d'amministrazione. C'è in Italia uno che si dice intoccabile e ingiudicabile dalla Legge perchè è stato eletto dal popolo italiano. C'è uno, in Italia, che vuole 100 suoi scagnozzi al posto di un Parlamento che "non serve a niente". C'è in Italia uno che usa le tette delle donne per illudere altre donne che lui può far diventare tutti, "qualcuno". Vende fumo Silvio Berlusconi, come ha sempre fatto. I suoi lacchè rispondono che quest'uomo dev'essere protetto dai continui attacchi dei "comunisti", che non lo lasciano lavorare. Ne sa qualcosa la mia isola, la Sardegna che, per campanilismo forse, ho creduto al di sopra di queste superstiziose credenze: ora sta precipitando sempre più in basso. L'amore che Berlusconi diceva di avere per quest'isola, si è sgretolato subito dopo aver ottenuto il consenso massimo anche sulla pelle di chi gli ha ceduto la propria terra.
In questo Paese siamo tutti colmi di buonsenso, di moralità: in Italia non mangiamo un panino per strada perchè non sta bene. Per la nostra sicurezza, preferiamo che ci venga imposto di non sedere sulle panchine dei parchi, la sera; tra vedere e non vedere la polizia manganella ragazzi di colore o manifestanti perchè "potrebbero" essere spacciatori di droga o black bloks; perchè nessuno violenti le donne italiane mandiamo in giro squadre di facinorosi dal sangue caldo. Poi, se qualcuno alza la testa e grida, i potenti lo diffamano con l'aiuto celere dei giornali (come ieri sera ad Annozero, che Lupi del pdl sosteneva che Travaglio fosse stato condannato per diffamazione mentre così non è): com'è successo a de Magistris, a Clementina Forleo, a Veronica Lario, a Indro Montanelli dopo la cacciata da il Giornale, a Gioacchino Genchi con la storia fasulla dell'archivio, ecc.. ecc..
Sono stanca.
Ci avviciniamo a passi pesanti verso un baratro dal quale sarà duro risalire. Forse siamo in tempo per dare un messaggio a questa gentaglia con le prossime elezioni europee. Ognuno voti in coscienza ma voti: voti informandosi prima su chi ha scelto. Io consiglio che non si voti un partito che candidi gente poco pulita. E' necessario, per il benessere di tutti e per quello della Democrazia che si cominci ad essere coscienti che le cose possono cambiare lentamente. Se lo si vuole, ovviamente.