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CLAMOROSA INFRAZIONE ALLA DIRETTIVA COMUNITARIA APPROVATA INSENATOIl testo non risponde all’Europa e manomette la legge 157.Nelle regioni sarà caos giuridico.“Il Governo e la Camera correggano subito e fermino ognideriva venatoria”Intanto saltano le pre-aperture e varie specie di uccellinon saranno più cacciabili.“Un blitz che ha il sapore di una vera e propria truffaall’Unione europea e al 90% degli italiani, che ècontro ogni ipotesi di allungamento della stagionevenatoria”. E’ il commento di 11 associazioniambientaliste e animaliste sull’approvazione in Senato diuna norma filocaccia nel disegno di Legge relativo agliobblighi comunitari del nostro Paese, ora all’esame dellaCamera.L’Italia è sotto procedura di infrazione per non averrecepito alcuni passaggi fondamentali della direttivaUccelli, tra i quali l’esplicito divieto di caccia durantei periodi di riproduzione e migrazione. Solo in questo sensoil Senato sarebbe dovuto intervenire per adeguare lanormativa. Invece Palazzo Madama ha approvato un testo malformulato e insufficiente ad evitare all’Italial’imminente condanna europea.Inoltre, fatto gravissimo e non certo casuale, con unemendamento “avvelenato”, del tutto estraneo allaprocedura d’infrazione (a firma dei senatori Carrara eVetrella del PDL), è stato cancellato dalla legge 157/92l’arco temporale massimo tra il primo settembre e il 31gennaio entro cui possono essere autorizzate le derogheregionali alla stagione venatoria.Si tratta, con tutta evidenza, di un attacco al cuore stessodella legge 157/92, con il chiaro intento di allungare itempi di caccia. Un blitz messo in atto in sordina mentre laCommissione ambiente del Senato discute di riforma dellalegge sulla caccia, in netto contrasto con la sensibilitàdegli italiani, di destra e di sinistra, che al 90% sioppongono drasticamente ad ogni ulteriore allungamento dellastagione venatoria.“Oltre alla gravità della forzatura culturale e politicadell’atto, che manomette l’unica legge italiana ditutela della fauna selvatica, va evidenziato che lasituazione che verrebbe a determinarsi, qualora alla Camerail testo non fosse corretto, sarebbe quella di un vero eproprio caos in tutte le regioni, con ricorsi, pressioni econtenziosi senza fine”.“Ma c’è anche un aspetto che, visto l’intento filovenatorio dell’accaduto, è senz’altro paradossale:cancellato dalla legge 157/92 il riferimento al primosettembre come termine massimo per anticipare la caccia,salta di conseguenza la base normativa per le pre-aperturedella stagione venatoria. I termini per la stagione dicaccia restano così quelli espressamente previsti dalcomma 1 dell’articolo 18, e cioè la terza domenica disettembre e il 31 gennaio. La caccia in pre-aperturadiventerebbe dunque una deroga strutturale ai tempi dettatidall’articolo 18, attivabile solo con procedure complessee di difficilissima attuazione.“Considerando infine gli altri emendamenti contestualmenteapprovati in Senato, in recepimento direttiva comunitaria apartire dall’obbligo di garantire soddisfacenteconservazione agli uccelli selvatici, sarà necessario eurgente operare una verifica sullo stato di molte specie diuccelli e procedere alla loro esclusione dalle liste dellespecie cacciabili”.“Resta tuttavia l’estrema gravità della manomissionedella legge, testimonianza di una deriva estremista che, afronte delle grandi ed inevitabili difficoltà incontratedal disegno di legge Orsi e dagli altri ddl diliberalizzazione della caccia, ha spinto i sostenitori di“caccia selvaggia” a tentare scorciatoie e altriespedienti”.“Ora intervenga con urgenza il Governo e sostenga leopportune correzioni al testo alla Camera, al fine di darele giuste risposte all’Europa e ripristinare il pattofirmato con la legge 157. Ma al Governo, a questo punto,chiediamo di assumere una posizione netta contro lagravissima deriva di estremismo venatorio che in parlamentoin modo irresponsabile si sta assecondando, contro il voleredella grande, grandissima maggioranza degli italiani”.
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