Non voglio parlare delle ennesime berlusconate, nè della signora Veronica che, a onor del vero non ha detto una fesseria. Non voglio parlare neanche del terremoto in Abruzzo. Voglio parlare ancora di nucleare. Pochissimi giorni fa c'è stato il ricordo del disastro accaduto a Chernobyl nel 1986; il reattore numero quattro della centrale nucleare esplose, dopo un discutibile test di sicurezza. Ancora ne pagano le conseguenze. Potete vedere le drammatiche conseguenze di quella esplosione cliccando sul bottone "Energia nuclare? No grazie" che trovate qui sotto. In Italia, poi, nel 1987, l'80,6 % della popolazione disse no all'utilizzo del nucleare per produrre energia. Sarà a causa di tutto questo buonsenso che i nostri politici, quelli attuali, rispondono come solo loro potrebbero rispondere? Pochi giorni fa si è svolto il G8 ambiente al quale ha partecipato la nostra Stefania Prestigiacomo, quella che ad Annozero ha promesso a chi viveva nelle "White" (case costruite con l'amianto) a Milano che si impegnava pubblicamente per chiamare il Sindaco e risolvere insieme la faccenda, e che poi non si è più fatta vedere. Insomma, al G8 lei dice che si tratta di una polemica tutta italiana in quanto la maggior parte dei Paesi del G8 produce parte della propria energia con le centrali nucleari, che comunque sono a emissione zero. Emissione zero?! Ma lo sa la Prestigiacomo che ci sono milioni di tonnellate di scorie nucleari da smaltire e che nessuno sa come smaltire? Mi viene in mente il bel servizio di Report sul nucleare in cui si diceva che gli incidenti non dovrebbero accadere ma accadono, come in Germania che hanno depositato i fusti di scorie in una miniera di sale dov'è cominciata ad entrare l'acqua! Sarà dunque alla luce di questi fatti, delle esperienze fatte dai nostri vicini di casa che Silvio Berlusconi decide di fare un accordo con Sarkozy (nonostante sia una menzogna che i francesi col nucleare abbiano risolto i loro problemi, visto che continuano a consumare tonnellate di petrolio. Vedi su http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-17f2ebfb-98a5-428f-8df2-d1634b60decc.html?p=0) per la costruzione di quattro centrali nucleari entro il 2020, centrali che dovrebbero essere costruite attraverso una cooperazione tra Enel e EDF, maggiore produttrice e distributrice di energia elettrica in Francia (la EDF è sotto inchiesta per spionaggio nei confronti delle associazioni contro il nucleare, come Greenpeace). Salvo poi scoprire che sull'accordo non c'è scritto così. Per la realizzazione del protocollo si dovrà, infatti, costituire un comitato esecutivo. Insomma, sembra quasi che il tutto serva a far vendere reattori alla Francia visto che anche il matrimonio tra Enel ed EDF dovrà attendere che in Italia sia terminato l'iter per il ritorno al nucleare, prima di poter agire. E poi bisogna parlare, argomento poco interessante per molti, dello sfruttamento delle miniere di Uranio in Ciad, in Niger. Le società di estrazione (tra cui l'Areva, francese costruttrice di reattori nucleari) svuotano le falde di cui vivono i locali e poi lasciano tutto il materiale contaminato all'aria aperta. La gente del luogo usa il metallo radioattivo degli attrezzi trovati fuori dalle miniere per fare coltelli e forchette.
Tornando in Italia, a Torino, recentemente sono stati individuati dei fiori di Tarassaco mutati geneticamente e sembra che la cosa sia dovuta a radioattività, anche perchè risultano radioattive delle pietre in granito su un camminamento del politecnico, sempre a Torino (http://www.youtube.com/watch?v=fBndwTvegzk). Scajola, invece, va ad Albenga ad illustrare il nucleare agli studenti del Redemptoris Mater e, a chi gli domanda del problema delle scorie, risponde: “Lo hanno risolto le altre 550 centrali del mondo, non vedo perché non dovremmo riuscirci anche noi”. E per il rischio di incidenti: “Le energie da fonti rinnovabili hanno fatto più vittime del nucleare” (http://www.ponentenotizie.it/articolo_scuola.asp?id_art=15618). Ed ecco, dunque, come l'Italia risolverà il problema. Al solito, con le bugie, con l'omissione delle informazioni e con la forza. Non sarà un caso, allora, che il parlamento diventerà il grosso palcoscenico per un musical scadente, interpretato dalle vallette tutte tette e culo di cui si parla in questi giorni. Magari quelle poveracce licenziate con tutto il Bagaglino.
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