giovedì 2 aprile 2009

Oscuramento siti internet -La Legge d'Alia con contorno di vallette

Mi rendo conto di voler scrivere su un argomento e di trovarmi, involontariamente intrecciata con altri mille. Volevo parlare di questo d'Alia e della Carlucci, delle leggi che hanno fatto per togliere l'unica fonte di informazione libera che rimane in Italia, cioè internet. Il testo dell'emendamento lo potete leggere su http://mobile.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875. Insomma, il senatore d'Alia (UDC) ha proposto un emendamento ad un disegno di legge di Brunetta, approvato, che permette al ministero degli interni di chiedere ai provider la chiusura di siti, blog e social networks (come facebook e youtube) contro i reati di opinione o, per dirla alla d'Alia, per la "repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".
Interessante l'intervista a d'Alia su http://www.youtube.com/watch?v=DspArIPgTYo. oppure, scritta sul sito di Grillo. Per il senatore, non sarà da censurare l'eventuale commento a un blog, ad esempio, ma tutto il blog; non basterà censurare un video su youtube, ma tutto youtube, facebook o chi per lui.

A dare una mano a d'Alia arriva una grande esperta di rete, una donna che di internet conosce ogni interstizio: Gabriella Carlucci! Si, proprio lei, quella che nel '98 aggredì i paparazzi di Novella 2000 per appropriarsi del rullino che le avevano scattato e per cui venne condannata a un mese di prigione e a una multa di 500 mila lire(la pena venne commutata in una multa di 2.250.000 lire; vedi su http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/02/04/condannata-gabriella-carlucci.html ; quella che è stufa di prendere multe per divieto di sosta dicendo di non fare tanto rumore perchè, comunque, lei le paga; quella che ha combattuto contro le Iene; quella che battibecca di tutto con tutti (nel 2001 affermò che il prof. Luciano Maiani del CNER era scarsamente professionale: "I nostri soldi della scienza sono pochi, che almeno vengono spesi bene da persone perbene"; ovviamente perchè il professore aveva osteggiato il centrodestra. Ma divago, vedete? Potete leggere qualcosa su di lei Wikipedia. Il suo progetto di legge, comunque, prevede che non si possa immettere niente in rete in modo anonimo. Cosa, questa, giustificata a suo dire, dal desiderio di arrestare la pedofilia su internet (l'art 3 cita: Per quanto riguarda i reati di diffamazione si applicano, senza alcuna eccezione, tutte le norme relative alla Stampa. Cosa c'entra la pedofilia con la diffamazione? Leggete lo snello testo su http://www.gabriellacarlucci.it/2009/03/03/pedofilia-e-internet/proposta-di-legge/)

Ma tornando a d'Alia, questi ha recentemente e gentilmente ceduto il suo posto in commissione di vigilanza RAI, nientepopodimenoche, a Salvatore Cuffaro. (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=KU4VQ). Cuffaro è stato condannato in primo grado a cinque anni per favoreggiamento ai mafiosi e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Adesso è Senatore della Repubblica italiana, siede in Parlamento. Fa le leggi insieme a gente come lui. Perchè nessuno li butta fuori? Adesso Cuffaro vigilerà su Santoro, su quello che dice Travaglio da Santoro, forse si lamenterà anche di Luciana Littizzetto? Cari tutti, è un vero e proprio esproprio dell'informazione ai legittimi proprietari, che siamo noi. L'unica cosa che rimane, la rete, farà la stessa fine? Ora che sapete.... Alla prossima puntata.

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